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Attrezzature in Pressione

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Oggigiorno all’interno delle aziende il numero delle attrezzature in pressione è sempre maggiore, si può infatti andare dalla più semplice delle configurazioni esistenti (fig.1) ovvero la sala compressori, composta da: compressore, filtri in linea, serbatoio e essiccatore alle configurazioni più spinte composte da serbatoi dislocati all’interno dell’aria produttiva collegate ad attrezzature a bordo macchina oppure che alimentano direttamente dei macchinari.

Quanto scritto sopra, a titolo d’esempio, è uno degli scenari tipici che i tecnici di CONTROL IN quotidianamente si trovano ad affrontare.

Tuttavia, esistono anche altre attrezzature, come le caldaie (fig.2) per la produzione di vapore industriale oppure i gruppi frigo che ricadono nella denuncia secondo il D.M 329 del 2004.

Ed ecco che la CONTROL IN, tra i suoi tanti servizi, ha anche quello di eseguire censimenti presso il cliente che necessita di regolarizzarsi nei confronti dell’INAIL o che abbia la necessita di capire quali e quante attrezzature sono presenti nella propria azienda che ricadono nel D.M 329 del 2004.

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Decreto Ministeriale n° 329 del 01/12/2004 - Regolamento recante norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93. Campo di applicazione 1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano alle attrezzature a pressione e agli «insiemi» come definiti nel decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93, e, in particolare, ai seguenti oggetti: a) le attrezzature di cui all'articolo 3 lettera a), b) e c) b) i generatori di vapore d'acqua o di acqua surriscaldata, i recipienti in pressione di vapore d'acqua ovvero di gas compressi liquefatti o disciolti o vapori diversi dal vapore d'acqua e gli impianti funzionanti con liquidi caldi sotto pressione preesistenti alla data del 29 maggio 2002 e omologati dall'Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza sul lavoro (ISPESL) secondo la legislazione vigente prima della data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 93/2000 c) gli apparecchi semplici a pressione disciplinati dal decreto legislativo 27 settembre 1991, n. 311, di attuazione delle direttive n. 87/404/CEE e n. 90/488/CEE d) i recipienti per liquidi e le tubazioni per liquidi, vapori e gas, preesistenti e gia' posti in esercizio alla data del 29 maggio 2002, non sottoposti ad alcuna omologazione nazionale e non rientranti nelle condizioni di esclusione del presente regolamento, da classificare secondo i fluidi e le categorie previste dal decreto legislativo n. 93/2000 2. Le disposizioni di cui al presente regolamento riguardano le seguenti verifiche: a) verifiche di «primo impianto», ovvero di «messa in servizio», riferite alle attrezzature a pressione o agli insiemi quando inseriti ed assemblati negli impianti dagli utilizzatori, finalizzate al controllo del funzionamento in sicurezza delle attrezzature e degli insiemi b) verifiche periodiche, verifiche da effettuare successivamente alla messa in funzione dell'attrezzatura a pressione ad intervalli di tempo predeterminati c) verifiche di riqualificazione periodica, verifiche da effettuare successivamente alla messa in funzione dell'attrezzatura a pressione ad intervalli di tempo predeterminati d) verifiche di riparazione o modifica.
La regolarizzazione delle attrezzature a pressione sul territorio Italiano fa capo al (DM 329 del 01/12/2004 che indica agli utenti quali sono le attrezzature soggette a verifica da parte dell’INAIL. Il D.M 329 del 01/12/2004 fa affidamento al  D.Lgs. 81/08 - ART. 71 comma 8 per quanto riguarda la periodicità delle verifiche periodiche.
  • Sopralluogo presso il committente.
  • Censimento delle attrezzature in pressione mediante analisi della seguente documentazione:
      1. libretto delle verifiche rilasciato dall'ANCC/ENPI/INAIL/ISPESL ovvero per apparecchi a marchio CE, rientranti nel regime di applicazione della PED copia della dichiarazione CE di conformità con relativa denuncia all'ISPESL.
      2. Verbale di omologazione / messa in servizio / Prima verifica periodica eseguita da INAIL/ ISPESL.
      3. Verbali delle precedenti verifiche periodiche eseguite da ARPA/ASL o Soggetti Abilitati.
      4. Manuale di installazione, uso e manutenzione registro di controllo ai sensi dei commi 4 e 8 dell'art. 71 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
  • Classificazione dei recipienti in pressione, ai sensi della Direttiva PED 97/23/CE Art. 9, al fine di definire la categoria di rischio.
  • Individuazione delle verifiche a cui i recipienti sono soggetti e indicazione della loro periodicità ai sensi dell'Alt. VII - D. Lgs. 81/08 e s.m.i.
  • Inoltro Denuncia di Messa in Servizio/Imma­tricolazione (Art. 6 D.M. 329/04)
  • Inoltro Richiesta di Verifica di Primo Impianto ovvero Messa in Servizio (Art. 4 D.M. 329/04)
  • Inoltro Richiesta Prima Verifica Periodica (Art. 2 D.M. 11/04/2011)
  • Verifica E Dichiarazione Di Messa In Servizio (richiesta Contestuale)
  • Schema impianto (Art. 6, comma 1, lett. b- D.M. 329/04)
Rilievo e analisi puntuale dello stato di fatto dell’impianto:
  • Diametro tubazioni;
  • Spessori;
  • Stato di conservazione globale.
Restituzione grafica dell’impianto globale e delle singole aree interessate con redazione delle specifiche relazioni tecniche a seguito del reperimento documentale di tutti gli elementi componenti e utenze finali
  • Relazione tecnica recante le condizioni d'installazione e di esercizio, le misure di sicurezza, protezione e controllo adottate
  • Calcolo portata di scarico e dimensionamento valvole in caso di incendio (Racc. “E” ANCC – E.1.D – 8.3 Ed. 1979 e API 521 4.4.13.2.4.3)
La verifica d’integrità, come definita dal punto 4.3.2.1 dell’Allegato II del D.M. 11 aprile 2011, consiste nell'accertamento dello stato di conservazione delle varie membrature mediante esame visivo delle parti interne ed esterne accessibili ed ispezionabili, nell'esame spessimetrico ed altri eventuali prove, eseguiti da personale adeguatamente qualificato incaricato dal datore di lavoro. Il controllo spessimetrico consente in via rapida, efficace e facilmente ripetibile, la misura, in uno specifico punto, dello spessore del serbatoio in direzione radiale. I principi della misura di spessori per contatto diretto di materiali metallici e non metallici basata sulla rilevazione del tempo di volo di impulsi ad ultrasuoni vengono definiti nella norma UNI EN 14127:2011 –Prove Non Distruttive- Misurazione dello spessore mediante ultrasuoni”.
Verifica mediante banchetto certificato delle valvole di sicurezza delle attrezzature a pressione ad esempio installate su Autoclavi per Vino e Serbatoio dell’Aria compressa.
  • Serbatoi
  • Compressori
  • Valvole di sicurezza
  • Filtri in linea
  • Essicatori (Dryer)
delle migliori marche.